Una vista mozzafiato sulla Maremma, un borgo medievale segnato da storia e leggenda. Stiamo parlando di Buriano, delle vicende legata al Castello che dominava un antico lago salmastro e di un certo Guglielmo di Malavalle.
Il piccolo paese di Buriano, situato a pochi Km dai famosi ritrovamenti etruschi di Vetulonia, fu possesso della famiglia nobiliare degli Aldobrandeschi che dominarono in molte zone della Maremma e dell’Amiata, a partire dal IX secolo.
Appena arrivati godetevi il magnifico scorcio sulla valle, circondata dalle colline dove in passato si sono arroccati molti popoli a partire dagli etruschi fino ai castelli medievali.
Il dominio della famiglia Aldobrandeschi è indicato dalla Rocca Aldobrandesca, l’antico castello dal quale era possibile dominare l’umida valle impestata dalla malaria che in buona parte era assorbita dalle acque salmastre dell’antico Lago Prile.
La Rocca Aldobrandesca si trova sulla cima della collina, un poco isolata dall’abitato attuale. Della costruzione rimangono in piedi i ruderi esterni, una volta possenti mura in pietra calcarea, mentre gli ambienti interni sono ormai interrati da alcuni secoli.
I burianesi, ovvero gli abitanti di Buriano, identificano la rocca con il Torione, l’antica Torre che fino ai primi anni del ‘900 dominava il castello e dalla quale si poteva vedere anche il mare.
Tipico del parlare burianese è il togliere dalle parole la doppia “r” come nel caso di Torrione.
Il paese si snoda tra le strette vie dove l’accesso alle auto è proibito a causa della ripidità e della ristrettezza dei vicoli; per questo motivo in paese l’ape e la vespa sono i due mezzi più popolari tra le persone anziane.
La piazza centrale è il punto di ritrovo del paese. Qui, in estate, si svolge la sagra gastronomica che richiama un gran numero di visitatori ogni anno; il monumento bianco in vista è dedicato ai caduti durante le Guerre Mondiali.
Se vi avventurate per una passeggiata dopo pranzo Buriano vi sembrerà un paese anche fin troppo silenzioso dove sono i gatti a farla da padrone, mentre le persone se ne stanno riparate in casa; ricordiamo che oggi il paese è abitato da circa 200 persone, molte di queste sopra i 70 anni.
Improvvisamente il paese si anima a metà pomeriggio quando iniziano i match di briscola al Centro Sociale per anziani, i più piccoli improvvisano una rapida partita a pallone tra le auto parcheggiate, e le signore, vestite di tutto punto, si preparano a ricevere la messa.
La chiesa di S.Maria Assunta, che accoglie i visitatori sulla strada alla base del paese, risale ai primi del anno 1000, mentre gli altari e gli stucchi sono tipici del periodo barocco.
Al suo interno sono custodite le reliquie di S.Guglielmo, patrono del paese.
Guglielmo di Acquitania, in seguito S.Gugliemo, scelse la Toscana come meta di eremitaggio, precisamente Malavalle dove liberò la popolazione dalla ferocia del drago che teneva in scacco i villaggi della valle.
In onore del santo la seconda domenica dopo Pasqua è organizzato il Romitorio, una processione sacra dove vengono esposte le reliquie del santo. La celebrazione si trasforma in festa per tutti gli abitanti del paese che si riuniscono all’interno della macchia mediterranea per passare una giornata tutti assieme come una piccola famiglia.