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Enoturismo in Valtellina, cosa non perdere

L’enoturista che vuol passare un fine settimana in Valtellina, può iniziare il suo tragitto a Morbegno, pittoresca cittadina della bassa valle che giace lungo il torrente Bitto, sede della nota gastronomia-enoteca dei fratelli Ciapponi, situata in piazza III novembre, con una tradizione che risale a duecento anni fa e famosa per le sue sei cantine sotterranee, dove si può trovare una impressionante varietà di vini di gran valore, valtellinesi e non.

Si riparte verso Sondrio, dopo aver superato la Val Masino, per poi ammirare l’imponente opera di terrazzamento ove sono posti i vigneti che danno il Sassella del Valtellina Superiore. Più precisamente, il Sassella nasce dai terreni che vanno da Castione Andevenno a Sondrio (procedendo da Ovest verso Est). Arrivati a Sondrio, città che sorge al centro di una ricca zona viticola, si consiglia visitare l’interessante centro storico, con le sue chiese ed i palazzi seicenteschi.

Si prosegue poi verso Tirano e si entra nel cuore della zona viticola valtellinese. Incontrati i vigneti e frutteti di Ponte in Valtellina, si giunge a Chiuro, dove si possono visitare due tra le principali cantine della provincia lombarda: la Casa Vinicola Rainoldi e la imponente Nino Negri.

Quest’area, a nord-est di Sondrio, prende il nome di Grumello. Il vino prodotto qui- il Grumello, appunto- si caratterizza per un leggero sapore ammandorlato, dovuto alla presenza di qualche grappolo di brugnola, una bacca autoctona. A Est è situata la sottozona dell’Inferno, qui si produce il vino omonimo, asciutto, nervoso e di carattere. Si lascia la Statale, per poi dirigersi verso Teglio, famosa per i pizzoccheri. Nei dintorni di questo paese si trova un’altra importante azienda vitivinicola, la Fay.

Tornando sulla via principale della Valtellina, si procede sempre verso l’Alta Valle e si tocca Villa di Tirano – dove si può visitare l’azienda vinicola Triacca (interessante per il suo spirito innovativo) per poi raggiungere Madonna di Tirano. Nella zona compresa fra Teglio e Tirano è racchiusa la zona di produzione del Vagella: un vino più morbido rispetto ai precedenti. L’itinerario enoturistico trova qui la sua conclusione, mentre chi ama la montagna, potrà poi proseguire fino a Bormio, dove tra una passeggiata e un giro alle terme si può stare in completo relax, e proseguire poi sul Passo dello Stelvio. Altra alternativa interessante è andare invece a Livigno, zona extra doganale e cittadina fantastica, sia in estate che in inverno.

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